Oltre 800 libri donati alla Biblioteca comunale di Bauladu.
All’evento – organizzato in collaborazione con il Sistema bibliotecario del Montiferru – sono intervenuti il sindaco di Bauladu Ignazio Zara, gli archeologi Salvatore Sebis e Carla Del Vais dell’Università di Cagliari, Antonio Bellinzas dell’Unla di Oristano, Mario Carboni fondatore del peridico nazionalista Su Popolu Sardu (insieme a Peppinetto)e Silvestro Atzori, fratello. Ha coordinato l’incontro Andrea Atzori, giornalista e nipote di Peppinetto Atzori. Peppinetto Atzori, oristanese, aveva scelto di trasferire la propria residenza a Bauladu nel 1995.
Un uomo che ha fatto della cultura – intesa come lettura, studio, dedizione, approfondimento – uno stile di vita. Fu lui tra i primi ad occuparsi delle scoperte di Mont’e Prama, nel 1974, a toccare con mano i resti dei giganti appena riportati alla luce da alcuni agricoltori di Cabras e a comprendere l’importanza di quella scoperta per la storia della Sardegna.
Durante il suo lavoro al Centro servizi culturali Unla di Oristano (oggi Centro Servizi Culturali) ebbe poi modo di approfondire tante letture, spaziando dall’archeologia alla politica, dalla spiritualità alla letteratura. Alla sua morte, nella sua casa di Bauladu i familiari hanno trovato centinaia di testi, e capendone l’importanza hanno di donarli alla biblioteca comunale, affinché tutto quel sapere non andasse perduto.
A sinistra nella foto sopra con pala in mano, Peppinetto Atzori, nei primissimi scavi di Monte Prama.
Qui di seguito alcuni interventi dell’evento organizzato dal comune di Bauladu.
Manufatti realizzati da Peppinetto Atzori