PIGLIARU E IL CENTROSINISTRA SONO COMPLETAMENTE SCOLLEGATI DAI SARDI
La legge urbanistica all’esame del Consiglio regionale conferma, se ancora ce ne fosse bisogno, che la giunta Pigliaru e la maggioranza di centrosinistra che la sostiene sono completamente scollegati dalla società sarda. Dopo le proteste di urbanisti, intellettuali, associazioni e tanti cittadini, ora arriva anche la critica forte del Consiglio delle Autonomie Locali e di tantissimi sindaci. Espressioni come “eccesso di burocratizzazione”, “pressante azione di controllo della Regione sui Comuni” e infine l’accusa più grave per l’esecutivo regionale e cioè di ignorare “il problema dello spopolamento della zone interne”, farebbero tornare sui propri passi chiunque. Invece Pigliaru e Erriu pur di tutelare gli interessi dei signori del cemento preferiscono mettere sotto i piedi la volontà dei sardi. Questa è un’altra conferma del fatto che Il Consiglio regionale non è più sostanzialmente rappresentativo della volontà dei cittadini.
La nostra idea di governo del territorio, a differenza del Ddl Erriu, è invece quella di coinvolgere i sardi nel governo del territorio e di trovare il giusto equilibrio tra il mantenere la testimonianza della memoria della Sardegna e il progettare un futuro sostenibile e compatibile con la massima salvaguardia di un bene comune che, lo sottolineiamo, è irripetibile. Per questo motivo non sono accettabili il tentativo di riprendere a costruire nella fascia dei 300 metri e la tendenza a favorire il consumo di suolo.
Il MoVimento 5 Stelle è invece a favore della promozione di un modello di sviluppo equo e sostenibile basato su una visione strategica della Sardegna nel contesto mediterraneo e globale e che sia il più possibile partecipata e condivisa:
Dobbiamo ripartire dal Piano Paesaggistico Regionale, rafforzarlo, aggiornandolo ed estenderlo alle zone interne dell’Isola, per superare finalmente gli squilibri tra esse e le aree costiere. Bisogna inoltre semplificare la normativa, elaborare una Legge Quadro per il governo del territorio e un Testo Unico sull’Urbanistica che comprenda tutta la materia, basato su poche regole chiare e certe e su un processo realmente partecipativo e massimamente inclusivo e condiviso.
La legge del centrosinistra inoltre nulla dice riguardo l’abusivismo edilizio, che invece va contrastato,
L’obiettivo è chiaro: Bisogna ridurre il consumo del suolo puntando sulla riqualificazione e il recupero dell’esistente, inclusa la riconversione delle strutture militari e industriali dismesse nonché delle aree compromesse, prevedendo cambi di destinazione e riqualificazione ambientale, urbanistica ed edilizia, e strutture a basso impatto ambientale e paesaggistico. La legge che questo centrosinistra vuole approvare va invece assolutamente nella direzione opposta
Da tempo la politica sarda ha un sogno: riprendere a costruire sulle coste. Quando erano al governo della Regione, succubi degli interessi immobiliari del loro leader, ci avevano provato gli uomini di Berlusconi. Ma la Sardegna riuscì ad opporsi e porre un freno allo scempio ambientale.
Chi allora dava battaglia una volta arrivato al governo ha però cambiato idea, chissà perché. Ed ecco allora che adesso il centrosinistra di Francesco Pigliaru ci riprova: secondo la sua legge urbanistica costruire nella fascia dei trecento metri dal mare non sarà più proibito. Il pretesto è che in questo modo si vuole favorire il turismo. La verità è che si vogliono favorire solamente i grandi gruppi immobiliari, le loro gigantesche speculazioni ai danni dei sardi e della loro risorsa più preziosa: l’ambiente.
Tutto il MoVimento 5 Stelle è compatto nel rigettare la proposta di legge del centrosinistra che verrà esaminata dal Consiglio regionale la settimana prossima. Un Consiglio regionale ormai delegittimato politicamente, che non rappresenta più la volontà dei sardi e che farebbe bene a lasciare alla prossima assemblea il compito di delineare il futuro dell’isola.
Ma nonostante le forti obiezioni giunte da tanti settori della società (illustri giuristi hanno già smontato la legge definendola incostituzionale, e da ultimo anche i sindaci hanno chiesto uno stop), il centrosinistra va avanti: perché non risponde ai cittadini ma ai poteri forti che questa legge la vogliono a tutti i costi, pensando di poterseli ingraziare in vista delle prossime elezioni regionali.
Noi siamo contro il progetto di costruire lungo le coste della Sardegna e lo saremo anche una volta che i sardi ci avranno dato il compito di governare la Regione. Noi non cambieremo idea. Con noi le coste saranno salve: e gli interessi dei grandi speculatori vicini al centrodestra e al centrosinistra un po’ meno.
Mario Puddu