L’Editoriale/Fuorionda a difesa della libertà di stampa e dei giornalisti

L’UNESCO ha rilevato che nel 2024 sono stati uccisi almeno 68 giornalisti.

Le zone di conflitto hanno registrato la percentuale più alta di uccisioni, raggiungendo il 60%, il dato più alto dell’ultimo decennio.

Uccisi dalle bombe in zone di guerra, sempre più sotto attacco anche dall’uomo più potente al mondo.

Donald Trump, in accoppiata con il più ricco al mondo (Elon Musk) li ha messi infatti da tempo nel mirino.

Per lui sono letteralmente: “Corrotti e illegali” quelli che lo criticano.

CHIUSURA “VOICE OF AMERICA

Nella notte fra venerdì 14 e sabato 15 marzo, Donald Trump ha firmato l’ordine esecutivo per bloccare i servizi di queste emittenti storiche, nate su volontà proprio del Governo degli Stati Uniti d’America, per fornire libera informazione durante il periodo di massimo dominio del nazifascismo nei Paesi sotto regime.

Il motivo? Che seppur l’obiettivo di Voice of America sia – per statuto – quello di presentare all’estero in modo accurato, equilibrato e completo le politiche e la società americana, secondo il Presidente in carica questa sarebbe una radio faziosa, schierata dalla parte dei democratici.

Centinaia di giornalisti, tecnici e dipendenti delle emittenti sono stati avvisati via e-mail della sospensione immediata: esclusi dagli uffici, obbligati a restituire badge e attrezzature, lasciati senza lavoro e senza voce.

 Trump si è persino rifiutato di ammettere un cronista della Associated Press a una conferenza stampa perché la nota agenzia non aveva riconosciuto il cambiamento da Golfo del Messico a Golfo d’America.

LA PORTAVOCE DELLA CASA BIANCA

La nuova portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt ha anche il compito di gestire l’affollata sala stampa presidenziale: appena insediata ha annunciato una riorganizzazione dei posti per i giornalisti, con l’ingresso di podcaster, tiktoker, influencer e rappresentanti di media “alternativi” (quasi sempre vicini al governo), riducendo spazi e opportunità per le testate tradizionali e più famose.

Derisi dal cocktail formato da dittatori, putiniani e no-vax.

ATTACCO CONCENTRICO AL GIORNALISMO SCOMODO

Per i giornalisti, di tutto il mondo (Italia compresa) soprattutto per quelli con la G maiuscola, quelli coraggiosi, quelli cui piace scavare, quelli che non guardano in faccia nessuno, non sono tempi facili.

La nuova Yalta, ovvero la reciproca simpatia tra Trump e Putin, passa anche attraverso la comune condivisione per l’attacco alla libertà di stampa.

IN RUSSIA NON ESISTE DA TEMPO LA LIBERTA’ DI STAMPA

La limitazione della libertà di stampa in Russia non è di certo iniziata con l’invasione dell’Ucraina. Negli anni, giornalisti di tutto il mondo hanno avuto grandi difficoltà a tracciare con linee precise la situazione russa senza conseguenze legali o addirittura mortali.

Il Comitato per la protezione dei giornalisti (CPJ) classifica la Russia come terzo paese al mondo per numero di giornalisti morti dal 1991. L’opinione pubblica mondiale comincia a discutere del fenomeno con acribia nel 2006 in seguito all’omicidio Anna Politkovskaja – giornalista nota per i suoi articoli contro il governo russo sul giornale indipendente Novaja Gazeta (la redazione conta sei dei suoi giornalisti uccisi).

Sempre più spesso i giornalisti sono ingiustamente messi alla berlina.

Inchieste scomode, ma anche solo semplici, ma ficcanti domande, fanno paura a tanti potentati.

Per questo i giornalisti per tanti politici, ma anche per quell’opinione pubblica più superficiale, rappresentano un vero e proprio fastidio.

ITALIA: SOLIDARIETA’ A FRANCESCO CANCELLATO

Inquietante in questo senso è l’azione di spionaggio-sul quale ancora il governo Meloni, non ha fatto chiarezza- messa in atto nei confronti dei giornalisti come Francesco Cancellato, direttore di Fanpage.

Spiare un giornalista è illegale. Costruire una rete di spionaggio contro attivisti e giornalisti è un pericolo per l’ordine democratico del nostro Paese e per l’Europa.

CON I FUORIONDA “BUONI”, SEMPRE DALLA PARTE DEI GIORNALISTI

A differenza di altri programmi tv, ben più famosi di noi, come IL TG DEI FUORIONDA non ci interessa andare alla ricerca spasmodica (non è una notizia) dell’errore del giornalista (chi non ne fa errori?!).

Nei nostri fuorionda pur spesso colmi di ironia e satira, non viene e non verrà mai meno il rispetto per le donne e gli uomini che svolgono la professione di giornalisti.

Non prendersi mai troppo sul serio e mostrare anche debolezze, difetti, emozioni che altrimenti non verrebbero mai viste, è utile a far capire e a ricordare che i giornalisti non sono robot, ma semplicemente umani.

I nostri fuorionda che qualcuno ha definito “buoni”, restituiscono umanità e dignità ai professionisti dell’informazione. possono essere uno strumento di rivalutazione, utile per evidenziare il ruolo essenziale dei media in tutti i continenti.

Come tutti i giornalisti possono commettere errori e mostrare anche le loro fragilità nei fuorionda dalle tv di tutto il mondo può contribuire a difendere e rivalutare il ruolo fondamentale che svolgono nelle nostre societò.

Se i giornalisti diventassero tutti passacarte e velinari, come vorrebbero quasi tutti i politici, corruzione e malaffare sarebbero ancora più forti di quanto non lo siano oggi.

IL TG DEI FUORIONDA PER LA LIBERTA’ DI STAMPA

Il Tg dei Fuorionda sta senza esitazione dalla parte dei giornalisti ed esprime preoccupazione per tutti i tentativi in atto di restringere la libertà di stampa, negli Usa, come in Europa e in Italia.

Vogliamo dirlo chiaro e tondo, rivendichiamo con orgoglio il ruolo dei giornalisti come storico cane da guardia del potere, senza se e senza ma.

L’assenza della possibilità di critica distingue i regimi dalle democrazia.

Restringere la libertà d’informazione va contro i principi di un ordinamento democratico.

Il controllo dell’azione di governi, amministratori e di tutti i politici, di qualunque orientamento, è fondamentale per il giornalismo libero.

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