Scatta la tregua tra Israele-Hezbollah ed esplode sui social la felicità della giornalista Nahed Youssef, una delle inviate di guerra più famose in Libano, una sorta di Lilli Gruber della terra del cedro, anche per la sua lieve somiglianza alla nostra giornalista alto atesina, a sua volta inviata di guerra in passato.
Con la sospensione delle operazioni militari i giornalisti in Libano si possono finalmente liberare dall’opprimente, ma necessario “abbigliamento” protettivo da guerra. Via dunque il casco e il giubbotto antiproiettile, che hanno contrassegnato i reportage di tutti gli inviati in guerra.
IL POST SU FACEBOOK
Con un post oggi sui social, la giornalista Nahed Youssef- oltre 24 mila follower su Instagram- conta tutti i lunghi singoli giorni nei quali ha dovuto fare i collegamenti con la sua emittente Alarabiy Alhadath, super vestita con la protezione personale (“scudo e casco”), a causa dei bombardamenti d’Israele. “Abbiamo smontato l’armatura e l’elmo- scrive- indossiamo solo il sorrismo che tutti meritiamo”.
Nel testo su facebook-qui tradotto da fb- esprime anche l’auspicio per la fine delle ostilità a Gaza.
Qui sotto invece il video del nostro TG che aveva dedicato la sua apertura al fuorionda in una pausa dei suoi quotidiani e plurimi collegamenti, della giornalista libanese, ancora con casco e giubbotto, mentre mangia una pizzetta