Va bene il fair play, ma dal far play all’essere presi per imbecilli è un attimo.
La propaganda bulgara, arrogante, tronfia, dell’amministrazione uscente Pigliaru e che è candidata nuovamente ad entrare con Massimo Zedda, e Dio ce ne scampi, è offensiva, oltreché fuori dalle norme della par condicio ma anche del senso della misura e del rispetto che si deve ai cittadini.
Oltretutto, il fare finta che la candidata amministrazione Zedda, clone di quella uscente Pigliaru, sia vergine, immacolata e anche distante da questa propaganda è ancora più arrogante e politicamente scorretto.
Non è mai successo che Zedda abbia preso le distanze da quella giunta: e la prova è la candidatura di Luigi Arru, attuale assessore alla Sanità. Quello che si è vantato insieme al pagatissimo amministratore delegato di avere risparmiato 42 milioni di euro, dimenticando di dire che per farlo ha chiuso servizi essenziali, ha smembrato le piccole unità ospedaliere e sta costringendo migliaia di sardi a non curarsi, oppure ad affrontare transumanze estenuanti verso Cagliari o verso il nord Italia. Lo stesso Arru che ha pensato di pagare cifre esorbitanti per avvalersi della consulenza di dirigenti che lo hanno aiutato nell’edificante compito di smantellare la sanità pubblica.
Sappiamo che sono disonesti e scorretti politicamente, (altrimenti manco avrebbero avuto la faccia di ripresentarsi), che hanno interessi che non coincidono con quelli dei cittadini, ma tutto ha un limite. Pretendere una verginità che non gli appartiene è uno schiaffo alla dignità di chi deve combattere ogni giorno con i risultati di una politica fallimentare e disastrosa. Altro che un’altra storia. È sempre la stessa storia.
L’unico modo per disarcionarli dalle poltrone è scegliere il Movimento 5 stelle. Mandarli a casa sarà un grandissimo piacere per tutti.