L’assessore alla programmazione della Sardegna, Raffaele Paci, ieri ci ha dato una grande notizia: i conti della Regione sono a posto. Poco pare importare all’assessore il fatto che la disoccupazione giovanile in Sardegna sia tra le più alte in assoluto (39.60%), o che l’isola sia stata retrocessa nell’Ue in Obiettivo 1: siamo, insomma, una delle 5 regioni più povere d’Europa. “Noi le cose le stiamo facendo, nei dati macroeconomici inizia a vedersi. Poi, certo, c’è il grande tema delle percezioni non positive”, dice l’assessore. Ecco, “le percezioni non positive”, il ritornello è sempre quello. Ora, non è che dalle comodissime poltrone di viale Trento la giunta regionale non avverta il diffuso malumore sull’operato della Regione, piuttosto il guaio sta nel fatto che tale malumore venga misurato con una semplice alzata di spalle, con la solita giustificazione autoreferenziale: “Forse siamo carenti nel comunicare le cose buone”. Siete carenti nel comunicare? Viene da ridere se si pensa che Paci e compagnia cantante possono contare in Regione sulla bellezza di 12 addetti stampa (uno per assessore), un portavoce, un capo ufficio stampa ed una redazione composta da altri tre giornalisti, un totale, quindi, di 17 persone, chiamate (e pagate) ad attendere alla comunicazione istituzionale. “E se alla Regione vincessero i 5Stelle? Vale anche con loro l’appello all’unità?” Così il giornalista dell’Unione Sarda all’assessore Paci. Risposta: “Vale sempre, ma dipenderà da loro. Il M5S condivide le nostre lotte? I parlamentari sardi ci danno una mano? Io spero di sì, non penso al tanto peggio tanto meglio. Non ragiono da uomo di partito”. Condividere le lotte (?) di questa Regione? Assessore Paci, ma ci faccia il piacere!
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